Gli alpinisti e l'alimentazione. Un tema che riempie pagine e pagine di blog, di post scritti sui tanti Social da gruppi d' appassionati d'alta montagna e che diventa il filo conduttore di intere collane di libri tematici, sfogliati spesso nella stagione estiva, in preparazione d' impegnativi trekking di certi turisti allo sbaraglio.
Mauro Corona, il noto alpinista scrittore, per certi versi un moderno filosofo con una grande vena artistica, interrogato sulla cucina, sul mangiar bene, ripete spesso una frase che piace ricordare, riferita al turista che gli chiede qual è il posto, la trattoria in cui si mangia bene. "Provate a far digiuno per 3 giorni e poi, ogni posto farà una buona cucina".
Corona uno tra i king dei best sellers italiani, è diretto, spesso senza filtri e aggiunge durante i suoi talk tv: "La gente, infatti, cerca i posti dove mangiare bene, ma solo per gola e non per necessità. A me basta un pasto al giorno e un litro di vino".
C'è del vero anche in queste affermazioni e per confermare questo pensiero, chiediamo a Claudio Bastrentaz, il nostro alpinista di professione e passione, guida alpina, qualche impressione per la rubrica "Zaino di bordo".
"Il cibo per me deve essere vario. Io adoro la cultura italiana che per ogni piatto dona una storia, un significato che va ben oltre il fattore nutrizionale. Adoro il pesce e gli antipasti , forse perchè sono i primi ad arrivare in tavola."
Un alpinista che adora il pesce, elemento estraneo alla sua quotidianità, che nelle sue lunghe traversate in quota, sicuramente è merce rara, ma che aggiunge: " Mangio quello che mi si presenta, perchè la fame è tanta".
Per questo motivo, le immagini che accompagneranno "Zaino di bordo" non rifletteranno piatti gourmet o rare prelibatezze, ma l'elemento essenziale, che è alla base della storia dell'umanità e della nutrizione.
Wilma Zanelli