La rubrica degli amanti del "green" oggi punta gli occhi sull' erica, l'arbusto che in tempi antichi era considerato in grado di aprire le porte dell'Aldilà.
A fine settembre inizia a fiorire nei giardini ed abbellisce i terrazzi ed i balconi con le sue varietà di colore e sfumature.
L'erica vulgaris, conosciuta volgarmente come brugo, è la specie di Erica più diffusa. Il suo nome deriva dalla parola ‘brughiera‘ che indica un’area dell’Italia settentrionale che per altitudine e acidità del terreno è indicata per la crescita di questa pianta.
In inverno le foglie cambiano colore in una tonalità di verde-grigio dorato. I fiori sono piccole campanule raggruppate in spighe o grappoli di colore lilla, bianco, rosato e poi gialle o blu.
L’erica anticamente era considerata una pianta dalle proprietà magiche capace di tenere lontano gli spiriti maligni e negatività, mentre i celti credevano che tra i suoi rami riposassero le fate.
Col legno ricavato dai ramoscelli si confezionavano scope per pulire i templi degli Dei e si consacravano rituali sacri, bruciandone i ramoscelli.
" Bianca Garden"