Mentre continuano le raccomandazioni #iorestoacasa per evitare contagi #Coronavirus, cerchiamo di coltivare piccole passioni per render più sereno questo momento difficile.
Tra cucina, esercizio fisico, riordine della casa, bricolage, cura delle piante o del giardino, lettura, scrittura, lunghe chiacchierate al telefono, guardiamo il nostro archivio di fotografie di luoghi visitati o che vorremo visitare.
Oggi, pensiamo a Saint Vincent, la bella cittadina valdostana, denominata Riviera delle Alpi, per il suo clima mite ed accontentiamoci degli scatti fotografici.
Saint Vincent, nota per il Casinò, le sue manifestazioni, le terme, le montagne ha un'interessante gastronomia regionale.
A questo proposito, rispolveriamo col palato, alcuni primi piatti. Nel nostro ipotetico menù ne consigliamo una decina:
Chenefle, ovvero pastella cotta in acqua bollente e condita con fonduta, speck e panna.
Soça (minestra di fagioli, spezie e cipolla, patate e lardo)
In alternativa la pèilà, ovvero una minestra di farina di segale e di frumento, con pane, fontina e burro.
La Favò (minestra di fave) originaria di Aymavilles
La puarò ovvero una minestra coi porri
Riso e castagne e latte o riso con fontina.
Seupa à la valpelleunèntse ovvero zuppa valpellinense, a base di pane, fontina e verza.
Seuppa à la cognèntse (zuppa alla cognèntse) variante della valpellinense (con riso)
Sorsa ( zuppa con brodo, pane nero, patate, fagioli, fagiolini, pere e mele)
E per finire la Seuppa de l'Ano( zuppa dell'asino o zuppa fredda) con pane nero a fette e vino rosso zuccherato.
Wilma Zanelli