20 marzo 2018, il Bocuse d'Or Italia segna nel suo carnet di appuntamenti un evento importante: quello della presentazione del Team che affiancherà e lavorerà col candidato, il giovane chef de cuisine, classe 1986, Matteo Ruggeri. A lui spetterà il compito di superare le difficili prove torinesi per il Bocuse d'Or 2019 in Francia.
Nell'attesa della conferenza stampa a Palazzo Mostre e Congressi di Alba, che fornirà tutte le notizie utili legate all'evento gastronomico più atteso dell'anno, ricordiamo ancora una volta, l'uomo, la carismatica figura del grande Monsieur Paul, fondatore del Bocuse d'Or, premio che ha preso il suo nome.
Paul Bocuse, scomparso recentemente, all'età di 91 anni, definito Pape de la Gastrononomie, le cusinier du siécle, mythe, un etendar qui dépasse les frontieres, è uno degli Chef più conosciuti al mondo, grazie anche al suo primato senza eguali: per 50 anni ha mantenuto 3 stelle Michelin, la valutazione massima della notissima, nonchè temuta guida rossa, senza mai perderla.
Un primato che lo ha di fatto, incoronato imperatore della cucina e gastronomia mondiale. Il primo cuoco entrato al Grévin, il celebre museo delle cere di Parigi.
Monsieur Paul, come veniva chiamato anche da talune autorità dello Stato Francese, nacque a Collonges du Mont d'Or vicino a Lione e lì morì. Al suo funerale, 1500 cuochi in divisa, tra cui lo chef Enrico Crippa, presidente dell'Accademia Bocuse d'Or Italia, a rendergli omaggio. Un uomo che seppe costruire un impero con 9 ristoranti e brasserie nel lionese e dintorni e un vigneto di Beaujolais.
Allergico alle mode, contrario alla dieta vegetariana, molecolare, sino a qualche anno fa, nei suoi ristoranti manteneva i menù in lingua madre.
Dell'Italia disse: "L'egemonia della cucina francese durerà sino a che i cuochi italiani non si renderanno conto del patrimonio enorme sul quale stanno seduti"
Wilma Zanelli