Ce l'ho ancora sulla pelle, quell'odore di montagna e di ghiacciai. "Vieni con me" ti chiedevo e tu allungavi la tua mano e mi seguivi. Avevamo lo stesso passo, lo stesso ritmo, la medesima perseveranza. "Andiamo avanti ancora un po'" dicevo e dallo zaino prendevi una barretta di cioccolato alle nocciole, ma non c'era il tempo per la sosta. Avevamo quel desiderio di trovare l'entrata per il cielo, varcare il limite e arrivare alla nostra vetta. Si sentiva, in quel campo di ginepro, l'energia dei nostri respiri. Scintille volavano da tutte le parti: lampi rossi, pensieri che schizzavano come minuscole esplosioni e l'eco delle nostre voci impastate d' allegria. Insieme siamo state speciali, noi due, figlia mia. Speciali.
Wilmaz.