Luna chiuse la telefonata. Provava un senso di estrema pace e respirarava il sapore intimo e profondo della libertà. Libertà da catene, da freni che, nel cercare d'allentare, avevano, nel tempo, provocato ferite, solchi nella sua debole carne.
Era meraviglioso, per lei, avere, finalmente, una zona di conforto, che abbracciava grandi spazi, fatta nuovamente di movimento, aeroporti, treni, gente nuova, lingue diverse, che le avrebbero impedito di lasciarsi travolgere dall'abitudinario galoppante, permettendole, quando sentiva aria di banalità (e accadeva spesso), di fuggire e nascondersi lontano.
Una via di fuga quando le persone intorno diventavano sempre più noiose, insostenibili, chiuse nel proprio guscio, banali, quasi programmate nei ragionamenti e pensieri, irrazionali...
Fuggire per non farsi "contagiare".
Quella via di fuga era l'unica, l' ideale per non invecchiare.
Dopo aver chiuso la telefonata, Luna si convinse che ciò che era diventata era più prezioso di ciò che faceva.
Una bella teoria che in sè aveva già strumenti e risposte per le battaglie quotidiane, perchè qualunque rischio avrebbe corso, Luna, l'avrebbe preso, come sempre, di petto, cadendo in piedi, come soldatini in trincea.
Wz