Siamo a Lvov, città dell'Ucraina occidentale a pochi chilometri dalla Polonia, conosciuta anche con il nome Leopoli, definita poi la piccola Parigi dell'Est.
In questo paese un po' bohèmien, quasi perla sconosciuta, patrimonio Unesco, scoviamo una bella realtà riassunta in una locandina che invita a Ternopil, altra cittadina a circa 120 chilometri di distanza.
La presentazione scritta in inglese ed ucraino parla chiaro: "Brand Chef". Anche il nome Paolo Cavaliere ci offre una precisa collocazione geografica, perlomeno di nascita o d'origine: così come il tricolore che compare tra una lista di piatti in cui caprese e creme brulée aprono e chiudono un menù "Made in Italy" .
Ma chi è Paolo Cavaliere e cosa fa a Ternopil, distante 6 ore di viaggio da Kiev?
Paolo Cavaliere è un brand chef con la passione della fotografia. Nato e vissuto a Napoli, per motivi personali finisce in Ucraina, trova l'amore, crea la sua famiglia, s'innamora di Ternopil e decide di fermarsi lì, nelle terre nere della steppa.
In sintesi, sommariamente, è questo l'incipit della storia di Paolo che professionalmente decide di entrare nelle cucine dei ristoranti, per presentare e far conoscere la gastronomia regionale Made in Italy, proprio a tavola, attraverso eventi, serate culinarie, scatti fotografici di still life e servizi di "Chef a domicilio" per business man, firmando menù dal forte sapore italiano, per ristoranti di Ternopil e dintorni.
Ma che cosa amano gli ucraini a tavola? "Pesce, pasta alla carbonara, pasta al pomodoro e basilico, spaghetti con cozze, calamari e gamberi, pizza" risponde l'Italy Brand Chef (così ci piace battezzarlo), "mentre i dessert che rappresentano l'italianità profonda, sono panna cotta e tiramisù .
Il nostro photographer cook, in Ucraina da pochi anni, durante l'intervista, condivide con soddisfazione la sua esperienza di vita. "Lo scoglio più duro è stato, ovviamente, la lingua sia parlata che scritta" confessa, mentre a differenza di quanto si potrebbe pensare "le bassissime temperature, i 25° sotto zero che talvolta si raggiungono in inverno, sono tollerabili. Il freddo è secco e basta indossare calzature e giacconi Made in Ukr per non sentir freddo".
Paolo, con il suo raggiante sorriso e una faccia da "telecamera", che lo rende, di primo acchito, simpatico, ha un desiderio legato anche alla sua vision di ristorazione: "Spesso troviamo ristoranti che propongono "cucina Italiana" ma d' italiano non c'è nulla. Io vorrei continuare qui in Ucraina a far conoscere la vera cucina italiana, le ricette autentiche, utilizzando i prodotti Made in Italy. Vorrei fare formazione ai giovani che escono dalla Scuola Alberghiera e vogliono aprire un locale".
L'Italia è un grande paese e noi italiani siamo grandi anche in cucina. L'idea di fare cultura del cibo sposa il motto " La cultura passa anche attraverso il cibo" cavallo di battaglia e mission di "Gusto Italiano" l'export del Made in Italy in Ucraina.
Wilma Zanelli