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Monte Isola 6.200 giorni dopo l'amore - Iseo -


L'autogrill era semi deserto. L'estate era scoppiata ma il Covid incombeva sulla vita di tutti, direttamente o indirettamente lanciando la sua scure sul mondo. Minacciava già solo l'armonia delle genti. Neanche i sorrisi erano gli stessi dietro le mascherine. Nemmeno gli abbracci. "Non ti abbraccio per timore di contagiarti, se dovessi esser portatore sano... Non vorrei avere questa responsabilità. " "Non abbracciarmi, restiamo a distanza"... Queste le frasi spesso pronunciate anche da chi sembrava non temere il nemico 19, che invisibile lasciava invece i suoi segni tangibili, dolorosi, mortali, distruttivi.
Melania s'avvicinò all'auto nel parking. Le lamiere erano bollenti... Ormai mancavano solo 250 km. alla meta. Amava viaggiare, sopratutto al tramonto quando le strade diventavano più percorribili e il cielo si tingeva d'una tavolozza di colori smorzati e caldi dal giallo, al senape, dall'azzurro al blu notte, colori avvolgenti... che l'avrebbero condotta alla meta. Il posto nel quale era diretta, lo conosceva bene. Vi aveva vissuto per anni. Bellissimo, come negarlo. E ritrovarlo sarebbe stato ancora bellissimo. Frammenti di tempo: una manciata di anni prima. Diciassette anni, il tempo di un amen.
Melania, mise le mani nella borsa. Amava cercare le chiavi solo al tatto. Metalli freddi tenuti insieme da una sfera di cristallo dentro la quale stava incisa la sua iniziale.

In quel momento il trillo del suo cellulare riportò una melodia che non sentiva da 17 anni. Era associata ad un numero, che ricordava ancora a memoria, contraddistinto da una cifra: M.M.
"Ciao. Sono io" disse una voce maschile. Era puro velluto, quel tono. Come dimenticarlo. Ma l'uomo e quei 17 anni passati, corrispondenti ad oltre 6200 giorni, non potevano meritare, nè avere la pretesa, nè il diritto d'esser riconosciuti subito. Non c'erano corsie preferenziali. Quindi Melania chiese: "IO chi?". "Sono Martyn. Come stai, Melania? "
Melania fece un sospiro. "Shape of my heart"la dolce melodia di Sting tornò immediatamente in mente... " lui distribuisce carte per trovar risposte... lui potrebbe giocare il jack di quadri... " e Melania ebbe un' ulteriore conferma di quanto i luoghi, le persone, come le risposte cercate e le soluzioni, la richiamassero telepaticamente. Era più semplice viverlo che spiegarlo. Bastava saper leggere lo svolgimento delle cose, una dietro l'altra, elementare come mettere di seguito i numeri della tabellina imparati a memoria.
Martyn iniziò a parlare amichevolmente di politica, del tempo,del Covid e di certi progetti. In passato avevano fatto sempre lunghe conversazioni, amavano proprio la favella, i ragionamenti, la progettualità. Ma poi, era tutto cambiato. Ed ora, Melania preferiva restare sul generico, era meno pericoloso, sopratutto. Parlarono a lungo. Lei seduta nell'auto, sotto il sole cocente, proprio come 17 anni prima. Lei che rientrava da Monte Isola con lui, quando dopo un'ennesima conferma di tradimento e la comprensibile rabbia della tradita, lui urlò: "Se non la smetti, vado fuoristrada con l'auto, così crepiamo tutti e due". La storia esplosiva, aveva avuto la sua parabola discendente ma si era disgregata con dolore, lentamente, con tentativi di restauro andato a male e altri tradimenti che avevano reso sempre più inossidabile l'uomo.
"Dove sei?" chiese lui. "Sono affari miei" avrebbe voluto rispondere Melania, ma disse: "Monte Isola". Il silenzio si tagliò col coltello.
"Anch'io sono a Monte Isola. Mi piacerebbe vederti. Perchè non cogliamo l'occasione, questa incredibile casualità? Sono cambiate tante cose... Vorrei raccontarti, farmi vedere . " chiese Martyn.
"Rivederci? " disse Melania.
"Che male può farci? Ne è passato di tempo... "
"Seimiladuecento giorni, uno più uno meno... " pensò Melania.
Le note di "Menta e rosmarino" bloccarono i pensieri "ho preso a calci le notti per starti più vicino.. amor perduto".
Il tono di Martyn tornò ad essere velluto, smielato, invitante..
"Ti spiace se mi metto in moto, sono qui sotto il sole da troppo tempo, fa caldo " chiosò Melania.
"Ok, ci sentiamo tra un'ora, va bene?" disse l'uomo.

Melania riprese il viaggio.
Quei diciassette anni non avevano poi così stravolto il paesaggio. C'era ancora la casa con l' enorme bouganville che tappezzava il balcone e la facciata e quella fila di cactus e la stessa atmosfera rarefatta. Mancava solo la panchina di pietra, sostituita da un paio di sedute in legno color azzurro. Pensieri sparpagliati , collegati a profumi, stimolati dai colori e dalle emozioni, si tuffarono leggiadramente nel lago d'Iseo. Erano belli, profumavano di vita, anche di dolore, ma il dolore era lontano, come l'impotenza di Melania, che dopo 17 anni, poteva guardare finalmente a fondo, nel riflesso del lago. Ormai il dolore era lontano, non le avrebbe più fatto male. A prua di una barca da 16 metri noleggiata nel porticciolo, arrivava la frescura, sul viso meno tonico d'allora. 17 anni di cambiamenti, di prove superate, di esami andati a male, qualche capello in meno, qualche ruga in più, parole inespresse, pensieri inutili, cattiverie subite e fors' anche ricambiate. Tradimenti ricevuti, anche dalla vita stessa. Eppure Melania era ancora in piedi, sulla barchetta, a guardare il lago cercando qualche emozione, con la consapevolezza che l'emozione era vita.

Il cellulare suonò, 2 volte la stessa melodia nel medesimo giorno, dopo 17 anni.
"Dove sei? Sei arrivata?" Martyn incalzò... Era ancora il tipo senza preliminari. Andava diretto, senza tatto. "In navigazione". "Sono una decina le barche al largo, oggi". "La mia è bianco ocra" "Modello?" "Sessa Marine Fly". Qualcosa li stava rimettendo in comunicazione e non solo verbale. Ville Liberty le sorridevano da riva, un cigno le passò vicino. "Ho voglia di vederti. Abbiamo molto da raccontarci. Sei sempre stimolante, anche al telefono, anche dopo tanti anni". "Questo tempo è stato di 149.000 ore, spalmato su oltre 6 mila giorni. Io sono un'altra. " rispose Melania.
Non avrebbe fatto un passo per andargli incontro. Lo aveva amato troppo, troppo gli aveva dato, troppe aspettative, troppi sacrifici immolati. La delusione poteva esser dietro l'angolo, silenziosa ma bastarda come il Covid. "Mi sono imposta in questi anni di ricordarti avvolgente come i primi tempi, sorridente con i tuoi pantaloni arancio e la tua busta di marmellate. Avevi una zazzera di capelli biondi che amavo accarezzare. Per me resterai per sempre in quell'immagine. Ti ho amato tanto. "Melania chiuse la telefonata e si tuffò nell'acqua, l'impatto con le onde le riportò il sapore di quegli schiaffi d'amore malato... la furia di certe discussioni. Le botte inaccettabili, immeritate e restituite al mittente.

                                                                                                                               Wilma Zanelli



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