"L’ occasione del locale storico arrivava a pennello, dopo una brutta esperienza chiamata “rischio d’impresa” avvenuta diciotto mesi prima. Brutta storia di cui Gian parlava raramente. Molto di quel denaro era frutto di lavoro sulle navi, il resto era regalo dei genitori pensionati, ex commercianti. L’idea era stata quella d’aprire una sala slot con bar interno. Gian aveva coinvolto anche un amico, con cui aveva fondato una nuova società. Individuato il grosso locale,( ex istituto di credito) avevano iniziato i lavori di ammodernamento, firmato il contratto di locazione, aperto una costosa fideiussione bancaria. Fatte le opportune richieste ed ottenuto il parere favorevole, pagato il notaio, organizzata l’apertura, arrivò la doccia fredda. Un nuovo disposto del 2017 a tolleranza zero, sul gioco d’azzardo, scommesse e slot machine, imponeva profondi cambiamenti ai gestori non solo delle sale scommesse e delle sale giochi, ma anche a tutti i titolari di bar, tabaccherie, circoli con postazioni di slot machine. La giunta regionale aveva appena approvato con una delibera il “divieto dei 500 metri” da punti sensibili.
Così Gian ed il suo neo socio, ancor prima di aprire, chiusero e sciolsero la società.
Gian fece volteggiare la bottiglia di rum bianco e sciroppo di zucchero, mentre un piccolo lime attendeva il taglio finale. .. "Confessioni al ristorante" Di Wilma Zanelli