..... Tutto vale più della cucina in quella brasserie. Infatti in cucina c'erano due pelapatate di Ploiesti, due tuttofare di Marrakesh, scovati all'ufficio di collocamento e suo padre, un uomo di 79 anni che sapeva usare l'affettatrice e fare fritture di pesce. I quattro dormivano nella soffitta in una stanza comune molto buia, con a fianco un bagno.
I tuttofare di giorno si dovevano occupare della cucina, delle spese e della pulizia. I pelapatate facevano i lavori più pesanti, pulivano il giardino circostante, facevano la manutenzione della struttura e si trasformavano inporter, trasportando i clienti della suite, in centro città o sul litorale.
Già, la Brasserie di Urbano aveva una suite, un trilocale al piano superiore, con una facciata completamente a vetri, che guardava l'orizzonte e il mare. Un posto meraviglioso, romanticissimo, con un'enorme vasca idromassaggio a filo pavimento, un' alcova con tanto di baldacchino, un tavolo in cristallo per la cena, poltroncine azzurre e un bagno da favola con tanto di sauna finlandese e due piccole camere da letto.
La suite era sempre richiesta e per una notte i clienti erano disposti a pagare anche 400 euro (senza fattura) a cui veniva "regalato" l'uso di due sdraio e l'ombrellone solarium sul tettopiano. La waiting list era lunghissima e questo aumentava la curiosità del posto, che per motivi di privacy, aveva zone che non potevano esser fotografate.
"Strategie di marketing" diceva Urbano e la gente ubbidiva.... La cucina poteva attendere con i suoi surgelatori pieni di ghiaccio e prodotti misti, alcuni scaduti da un po' di tempo, le norme igieniche rispettate al minimo, come le pulizie dei bagni ed altri dettagli troppo rigidi per le mansioni promiscue del personale, abituato ad altre regole e non formato professionalmente... (continua). Tratto da "Confessioni al ristorante"