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Guerra: non dimenticate gli italiani in Ucraina


 "Guerra: non dimenticate gl'italiani in Ucraina" è questo lo sfogo di Wilma Zanelli, mamma di Andrea Busso, giovane imprenditore torinese, che vive a Sumy nell'Oblast omonimo ad un'ora di strada dal confine russo. "La FArnesina non prevede rimpatri per i 2500-3000 italiani, oggi costretti a nascondersi in scantinati (rari) o a restare negli appartamenti degli imponenti palazzi di 15 piani della città.

Mentre vi scriviamo (sono le 11,14 di questo secondo giorno di guerra) , ci informano che i carri armati russi sono alle porte di Sumy e che metà del personale che lavora nell'ospedale della città è stato autorizzato a rientrare a casa. "L'Italia sta abbandonando i suoi connazionali? Eppure è risaputo che l'Italia è accogliente, anzi  se ne fa quasi abuso, quando apre le porte a chi nemmeno ne avrebbe diritto, mentre oggi, non da risposte agli italiani che dovrebbero essere rimpatriati. Una generazione di giovani che è stata già fortemente danneggiata, perchè ha dovuto cercare all'estero fortuna, portando avanti progetti che in Italia oggi è impossibile mettere in atto.

"Andrea ha nell'animo la profondità dell'Italia. Chi lo conosce lo sa. Lo sente anche scorrere nel suo sangue: la nostra famiglia ha dato il suo contributo in termini di sacrifici: il bisnonno valdostano medaglia d'oro alla memoria, morto in terra d'Africa, l 'altro bisnonno Cavaliere di Vittorio Veneto, il nonno, Stefano, capo partigiano e la nonna staffetta nella II guerra mondiale. Oggi Andrea e sua moglie russa e gli altri 2500 italiani, hanno bisogno di un volo di libertà. E, nonostante la mia incompetenza in termini di strategie militari e tattiche di governo, so per certezza che sia il popolo russo che ucraino non vuole la guerra. Le famiglie già sono state smembrate in passato ( mia nuora russa vive in Ucraina, sua sorella gemella vive di là, al confine russo. Mia consuocera russa si trova di qua e sua mamma che viveva in un villaggio russo, morì senza che i parenti potessero darle un ultimo saluto).

Oggi in Ucraina ci sono pensionati che hanno lavorato tutta la vita, e che percepiscono l'equivalente di 50 euro al mese, arrotondando con qualche grivna in più, grazie alla raccolta di bottiglie di vetro dentro i cassonetti della spazzatura. I russi e gli ucraini, le persone della quotidianità vivono vicini, gli uni agli altri e si rispettano profondamente. Questo sento di dire, aggiungendo agli italiani un grande simbolico abbraccio. Vi aspettiamo. Ti aspettiamo Andrea. Quel  volo che inspiegabilmente tre settimane fa, ti ha lasciato a terra, all'aeroporto di Kiev, presto vi riporterà qui. Oppure verrò io, tu sai che troverò il modo. Forza Italiani, Forza bella Ucraina. Mamma Wilma."

 

                                                                                                                                                                 Ferruccio 



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