......Giuliana visse estati indimenticabili. Aveva sempre Mario e al suo fianco, erano diventati inseparabili. Finalmente per lei era il momento di raccogliere i frutti del suo impegno nel lavoro. Era giunto il tempo di fare grandi progetti e di pensare con chi condividerli. Ed il merito era ancora di Mario, della sua silenziosa influenza.
La storia avrebbe potuto continuare così per lungo tempo, se Giuliana si fosse ricordata di pagare pegno, senza recriminare.
Doveva riscattare il suo debito, era la regola. Ma le cose andarono diversamente. Un giorno, senza neanche farsi annunciare, si presentò a lei, un uomo. Giuliana appena lo vide, ricordò quel lunedì di marzo, quando vide passare davanti agli occhi il destino. "Sono venuto ad incassare il pegno. Sei pronta?"
"Io ti dovrei pagare? Tu sei matto! Non ti darò un bel niente!" "Avevi promesso che saresti stata generosa." "Tu sei pazzo, che diavolo vuoi?" "Ho bisogno di un po' di vita per Mario. Presto il suo cuore si fermerà". "Ma che dici? Tu vorresti la mia vita? Come potrei dartela? E pensi veramente che sarei disposta a regalargli alcuni dei miei anni?" "Senza di lui avresti vissuto una vita banale, l'avresti vista scorrere su lenti e insignificanti binari. Lui ti ha regalato grandi soddisfazioni, ha pagato le tue aspirazioni. Ti ha fatto sentire una vera donna, amandoti come nessun altro potrà più fare. E' entrato nella profondità del tuo animo, dove nessun uomo riuscirà mai ad entrare, ti ha viziata, lusingata, adulata. Non sopravviverà a lungo". "Cinque anni? Sono troppi, no non posso".
E così dicendo la donna allontanò quello strano signore della sua abitazione e smise di vedere Mario. Ben presto cominciò a provare un senso di vuoto terribile come non mai. Un senso di vuoto invaso da angoscia, disperazione e solitudine, soprattutto perché lui se n' era andato per sempre e allontanandosi aveva lasciato un vuoto anche nel suo cuore.
Ben presto Giuliana tornò nell'ombra, uscì dalle scene e riprese la sua banalissima vita senza luci, colori, senza speranze e fantasia. Anch' io di Mario non ebbi più notizie, anche se dopo il suo allontanamento, intorno a me, cominciarono a verificarsi dei fenomeni singolari, difficili da spiegare. Cominciai a ritrovare il fuoco acceso nel camino, senza che alcuno avesse mai alimentato la fiamma. Sovente trovavo a terra vasi di coccio, sistemati da anni sopra possenti mobili di legno. Trovavo oggetti spostati da una stanza all' altra e nella notte una strana figura indugiava al fondo del mio letto. Mi sentivo accarezzare, sfiorare da quella luce, ma non riuscivo a capire e poi mille altre coincidenze, troppe, per pensare che fossero casualità...
Mi chiedo perchè non abbiano offerto a me l' opportunità che hanno offerto a Giuliana. Sono certa che non l'avrei sprecata. Sarei stata disposta anche a pagare il mio pegno. Qualche anno di vita per salvare quell' uomo e conoscere soddisfazioni più grandi, risvegliando la forza inarrestabile che arde sepolta nel cuore di ogni persona. Continuerò a cercare Mario, sento che sta da qualche parte, in attesa.
Ritrovarlo sarà come andare incontro all'alba di una nuova vita, che mi farà risorgere al canto dei galli. Come scoprire l'imponderabile e non esserne nemmeno intimorita.
da Racconti d'estate - 2000 Wilma Zanelli