E’ più dolce dello zucchero filato l’aria che si respira nel mio quartiere adiacente la chiesa Cristo Re. Le luci dell’albero di Natale davanti il piazzale del luogo sacro sembrano toccare il cielo, a fianco del presepe che profuma di fieno.
Una piccola realtà d' un paese dell’entroterra siciliano, San Cataldo, che mi ha dato i natali.
E’ tradizione della chiesa Cristo Re dei padri Maurizio Volo e Giuseppe Provenzano offrire, al quartiere, nel periodo dell’avvento, un paniere di ceci conditi con legumi e pane cunzato ( pane ammorbidito con olio di oliva autoctono, origano, formaggio e spezie nere). Queste tradizioni mi danno tanta gioia, ma anche un pizzico di nostalgia per il tempo passato. I due giovani preti sono gli angeli del mio quartiere, aiutano tanto la comunità, i giovani e le famiglie più fragili. In questo periodo confuso della nostra società sono un punto fermo per i credenti.
Le musiche natalizie rallegrano e addolciscono l’aria e forse anche i nostri cuori, perché a Natale tutto può accadere.
“Le novene” tipica tradizione del mio quartiere in cui gruppi di persone riunitesi durante la settimana, cantano brani natalizi, musicisti suonano la “ Ciarameddra” ovvero la zampogna e un via vai di persone che a fine cerimonia mangiano ceci croccanti, la cuccia (grano cotto), dolci artigianali come pasta secca con granelli di pistacchio, dolci alla ricotta e marmellate rigorosamente autoctone. Credenti o no, il Natale è sinonimo di famiglia, serenità e tanta voglia di stare insieme.
Auguri a tutti. A Natale tutto può accadere.
Mariella Buono.