"L'autunno é alle porte, lo dice la luce, l'aria più tersa e frizzante e i colori più caldi.
Lo dice la montagna un po' più tranquilla ora che solo rari passaggi umani la disturbano. Anche per me inizia un periodo più calmo e quasi inaspettatamente mi ritrovo con una giornata libera, tutta per me...
È da molto tempo che volevo salire la bella vetta dirimpetto casa mia, ma per una linea diretta che porta a una cresta a mio avviso interessante.
Non parto presto e alle 9.20 muovo il primo passo in un'aria ancora fresca e invitante.
Io, come ad un appuntamento desiderato, mi presento pieno di energie ed entusiasmo. Sono solo perché la mia compagna mi sta aspettando e non so cosa mi riserverà accendendomi di eccitazione e passione.
Parto leggero e veloce sulla prima parte segnata da una splendida mulattiera; le gambe sono solide e i polmoni si riempiono con profondi e decisi respiri.
Dopo 40 minuti eccomi all'appuntamento..da qui inizia quella linea immaginaria che con un balzo di 1000 metri mi porterà sulla cresta. Ora avverto in tutta la sua bellezza la solitudine di un luogo impervio senza tracce e segni di passaggi umani.
Non ne sono spaventato, né preoccupato perché oggi il mio animo é sincronizzato con ciò che mi circonda e mi sento accolto e rispettato. La salita, ora, diventa faticosa e impegnativa, ma l'arrivo in cresta mi apre il cuore.
Sono in un luogo ameno e selvaggio, il vento più forte e freddo mi sferza piacevolmente il viso accaldato dallo sforzo. L'occhio può già spaziare
lontano e vedo laggiù la mia piccola casa. Sorrido all'idea di averla lasciata da così poco tempo.
Davanti a me ancora 300 metri fatti di rocce e torrioni articolati che conducono alla cima. Spasimo dalla voglia di scoprire ciò che mi aspetta e mi ritrovo pieno di energie a correre su questo spartiacque ancora non così affilato da costringermi a rallentare.
Sono felice come un bambino giocoso, libero come un rapace che rincorre le correnti ed emozionato come un innamorato che aspetta la sua amata.
Anche quando sotto le mie scarpe la terra diventa pietra e inizia una facile arrampicata, non provo tensione, ma solo gioia di muovermi con gesti eleganti, precisi e sicuri su queste rocce accoglienti.
Passaggi più impegnativi m' impongono alcune maggiori attenzioni e poi quando ormai credo di godermi la cima. ecco pararsi fronte a me una torre minacciosa e apparentemente di difficile soluzione per un solitario come me che fa forza solo sulle proprie mani...
M'ero illuso di aver trovato una montagna interessante per di piú da un versante poco conosciuto, senza essere messo alla prova.
Ma non tornerò indietro.
Semplicemente mi fermo, cercando d' individuare i punti deboli e con rispetto e determinazione seguo quel sottile filo immaginario che magicamente mi permette di uscire dalle difficoltà.
Ora ho conquistato la sua fiducia e posso toccare il cielo della sua vetta. Prima di scendere posso anche darle un bacio e ringraziare per le forti emozioni ricevute.
Tutte le volte che ti vedrò oltre i vetri delle mie finestre potrò sentire ancora le emozioni che tanto mi hanno fatto sognare."
"Zaino di bordo" inviato in quota
alpinista - guida alpina
