Ospita una vasta collezione di modelli in scala, presentazioni multimediali, oggetti, cimeli e reperti  di Černobyl.  Ci sono aree dedicate alle questioni tecniche dell'impianto, della fuga radioattiva, del disastro sopravvenuto, mentre altre zone evidenziano gli aspetti culturali della tragedia.

 

E' impressionante entrare nella parte dedicata al "Libro della memoria" che ricorda i cosiddetti liquidatori (di cui si possono vedere documenti e reperti manoscritti ). I liquidatori sono le persone che vennero coinvolte nelle operazioni di evacuazione e messa in sicurezza dell'impianto e dell'area circostante, dopo il disastro.

 

Il registro raccoglie  più di cinquemila nomi appartenuti a persone successivamente decedute, vittime delle radiazioni, anche se esposte per un tempo molto breve,  durante le giornate più cruente e difficili del disastro nucleare più grave e doloroso che ricordi la storia contemporanea. 

 

Un museo che porta alla riflessione, insieme a quella ventina di cartelli con su riportati i nomi dei paesi e dei villaggi che la radioattività ha completamente annullato e cancellato dalla faccia della terra. 

 

Un luogo da visitare in punta di piedi, con discrezione e la giusta profondità d'animo ed empatia.

 

                                                                     "Cantiniere tra i colbacchi"