Il clima di questo fine ottobre, è in fermento. Il mondo della ristorazione a causa della pandemia, di decisioni politiche molto discutibili che creano sofferenze e perdite economiche di grande peso, è a terra. E anche l'economia nazionale, non solo nel settore food & wine, è coinvolta, di riflesso tutti i comparti. 

E' facile capire che siamo vasi comunicanti, tasselli di un grande domino, il cui gioco è crudele: se cade una tessera, cadranno tutte le altre ad una ad una. In quest' atmosfera surreale, c'è voglia di normalità, alla ricerca di una dose di piccoli piaceri quotidiani d'assaporare (che preferisco rinunciare se non gradevoli al punto giusto).

Per questo vengo catturata dalla proposta di un locale in  terroir valdotaine, che si presenta come "Food & Drink Philosophy". L'associazione della filosofia al cibo e vino, tocca le corde giuste e vista l'ora decido di entrare, in quel luogo che già decine di anni fa, era noto ai food lovers. 

Rinnovato nel look, rispetto alle precedenti gestioni, molto più moderno, luminoso, dallo stile "urban", presenta diverse sale dalle pareti d'una nuance grey, tra cui una invitante zona grill, un grande bar ed un accogliente garden. 

Il menù di pranzo è stimolante. La cervella fritta e la battuta garronese mi invitano, così come gli gnocchi di barbabietola, morbidi al punto giusto, innaffiati in una saporita fonduta valdostana. La coppa di cialda con crema chantilly rende dolcissima la giornata. Un calice di fresco Grechetto, la rende più energica.

Per questo entrare in un ristorante di questi tempi, può essere un modo attivo, propositivo per aiutare tutti, camerieri e lavapiatti compresi, scongiurare crisi e paure, attraverso fatti, non parole. Questo è il pensiero di noi di Luxury food and job e la nostra filosofia. 

                                                                                                                                                                                 Wilma Zanelli