"Novità, che si dice sul territorio?" E' una frase che si ripete ormai ogni giorno nelle conversazioni telefoniche sempre disturbate da interferenze e rumori metallici, tra Italia ed Ucraina. Ed in quella frase spuntano mille domande: "Cosa sta succedendo? Ci sono cambiamenti? Sono state fatte dichiarazioni importanti? Come procede la vita?". Ovviamente una risposta sta sopra le altre: c'è voglia di normalità. Ed in questa normalità si parla anche di "turismo estremo" ovvero quello organizzato nei luoghi che sono stati teatro di vicende belliche, nelle città coraggiose. Un tour in auto o in treno, in 10 città ormai note a tutti, che si può già prenotare ora per il prossimo anno.
Si prevede l'arrivo di milioni di visitatori, italiani compresi, catturati dalla bellezza di città come Kiev e di palazzi distrutti dalle bombe.
E questa è storia, come le visite guidate a Chernobyl che oramai da decenni si organizzano durante l'anno. Forse è un modo per ricominciare e per tornare alla normalità. In fondo ci sono due scelte: fermarsi o andare avanti, oppure c'è la metafora della scatola. A qualcuno ha dato risposte.
Wilma Zanelli
