Metti una sera a cena.... e dirigiti a Bobbio Pellice. Piccolo comune del torinese, che supera di poco le 500 anime "da cui partirono, riferisce Wikipedia, i coloni occitani che finirono in Calabria, a Guardia Piemontese". Il luogo è meta di trekker grazie all'anello, di 8 chilometri in totale, che parte dal centro e conduce tra foreste e guadi, torrenti, dal Ponte di Napoleone a borgate dai nomi strategici come Malpertus.
Metti che alla fine della serata ci sia un certo languorino e che venga voglia di gustare un piatto francofono ( il confine è a pochi passi) o qualcosa di tipicamente elvetico... Magari un piatto conviviale che scacci la malinconia dei giorni amari. Una scorpacciata di pierrade ( scartando la carne è perfetta per i vegetariani) e raclette farebbero proprio al caso nostro.
Così ci affrettiamo al ristorante l' Alpina, proprio sulla strada Maestra.
Locale ricco di dettagli d'antan che fanno impazzire i clienti. Pezzi di storia che sono già antiquariato, come il banco di scuola e la bella lavagna sapientemente adattata dal titolare. Ogni oggetto è stato collocato con uno studio legato ai colori, all'atmosfera. Graziosissima la vecchia valigia vicino al banco reception della cassa del ristorante.
Mobili antichi tirati a lucido, pezzi unici che strizzano l'occhiolino ai rigattieri, stufe di ghisa e macchine per cucire che diventano consolle. Speriamo che non vengano subito a prendere la comanda, così potremo curiosare, fotografare suppellettili che raccontano la storia del luogo e anche della gente di montagna.
L'interno è molto accogliente e l'esterno è la sua prosecuzione. In giardino gigantesche ortensie fanno da cortina, ce n'è una di un meraviglioso color lilla... le tende trasparenti del patio in legno svolazzano al suono della musica... e piante di salvia gigante convivono, a giusta distanza, in una pace perfetta con quelle del rosmarino, a differenza di una strana diceria sulla loro incompatibilità (per diverso bisogno di innaffio).
Ma torniamo al tavolo.... di cui volutamente tralascerò dettagli, ma solo per incuriosirvi, dicendo che ne uscirete abbondantemente sazi, sopratutto se innafierete la cena con qualche bottiglia di Barbaresco o Barolo celebrato in un decanter.
Metti una sera a cena.... e l'arrivo inaspettato e probabilmente mai più replicabile, di alcuni strani personaggi, di cui dobbiamo, per parola data, mantenere lo stretto riserbo, nel locale già chiuso (vista l'ora)... metti le risate che riescono a saziare anche le menti sempre in riserva d' allegria.
Così si esce dalla porticina di legno del giardino, sazi anche nell'animo, che alla fine è quella parte del corpo che cerchiamo di appagare al ristorante: l'animo. Perchè è qui che sta la differenza. Il cibo non è solo nutrimento necessario (basterebbe quindi un po' di pane), ma è cultura, che fa parte di quel turismo esperienziale che da anni, anche noi di Luxury Food and job, insieme a Gusto Italiano/Італійський смак , cerchiamo di trasmettere, in tutti i modi, in tutte le salse, in tutti i luoghi, Italia ed estero.
Grazie Massimo dell' Alpina Ristorante.Ti aspettiamo al prossimo evento di Gusto Italiano/Італійський смак , "Sorseggialibri", magari con Felicina e i suoi fratelli. E voi lettori, entrando in un ristorante, cercate il cuore, la passione, la dedizione, quel quid in più e godete di quei momenti, senza guardare l'orologio, tanto la notte è lunga e va celebrata.
wz 1° parte
