( segue) .... Elisa cominciò a guardarsi intorno, alla ricerca dell' Hotel les Cygnes. Doveva aver sbagliato strada. Non c'era nemmeno l'ombra di un edificio decente, da quella parte. Mentre stava per fare un'intrepida svolta a U, fece appena in tempo a scorgere, in mezzo a tutta quella quiete, un uomo piegato sulla riva del lago, con le mani penzoloni nell'acqua. Elisa, chissà perchè, immaginò subito una scena violenta, apocalittica. Fermò l'auto e corse verso l'uomo.... "La prego mi aiuti a recuperare quella valigetta".

.......

Quella notte Elisa si chiese quanto cuore ancora le restasse dentro e poi si lasciò traghettare dall'altra parte della vita. Come se qualcuno stesse accarezzando il suo animo oppresso e pesante come un macigno, riprese il sogno interrotto a metà. "Prendi questo giorno, tutto questo giorno è tuo. Stordiscimi, modellami, raccontami, storie che ami inventare, spaventami, conquistami, dammi un'altra identità, ubriacami d'ironia" sussurrava la solita voce. 

Elisa cominciò a contare il tempo attendendo che l'immagine fissata nella memoria, s'ingrandisse da sè o svanisse per sempre, perduta in una tempesta di polvere. Aveva un sogno da sognare. Era ancora completamente vuoto, nè colori, nè oggetti, nè suoni, umori, solo un bagliore di promessa. La pienezza e l'autenticità di un mondo da inventare. Il suo.   

                                                                                                                             wz