E' un uomo a tutto tondo Massimiliano, chef Patron della Trattoria Masuelli S. Marco a Milano, che ad aprile ha compiuto il trentennale d' attività.
L'azienda, fondata dai genitori, in qualche modo assorbe sin da subito, l'interesse del giovane Massimiliano (Max per gli amici) che a 15 anni molla gli studi ed inizia a fare i primi passi nel mondo della ristorazione.
Max è un uomo che ama il suo lavoro, ama il dialogo, lo scambio interpersonale, ama raccontarsi e diventa un fiume in piena nella narrazione: " Mi piace la montagna, pratico lo sci e vado in barca a vela. A breve, staccherò una settimana per fiondarmi ad Antibes e salire in barca. E' necessario staccare, di tanto in tanto, dalla quotidianità, dallo stress del lavoro , per evitare che il cervello vada in tilt."
Max, è un uomo dai mille aspetti, poliedrico che, nonostante le complicanze che possono derivare dall'attività di ristorazione, che richiede disponibilità ad orari particolari, negazione di giorni di festa, è in grado di concedersi e di ritagliarsi brevissimi momenti di piacere proprio nella quotidianità:" A volte, finito il lavoro, mi sdraio sorseggiando un goccio di vino, sulla mia terrazza a guardare le stelle. TAlvolta mi addormento, ma è piacevole".
E questa piacevolezza delle "piccole gioie della vita" si respira anche quando Max si ritrova a parlare dei suoi affetti, in primis del figlio Andrea, sommelier che a Singapore, lavora nel risto di famiglia. "Ora che Andrea è rientrato in Italia e ha scelto di stare un po' al mio fianco, la sera, di tanto in tanto, al termine del servizio, a locale chiuso, ci sediamo al tavolo, discutendo di lavoro e di nuove idee, magari sorseggiando un calice di vino e condividendo i problemi per trovare soluzioni insieme".
Quel che emerge dalla personalità di Max è principalmente la capacità di praticare un'esatta dicotomia tra l'essere uomo ed essere chef, senza che una cosa prevarichi sull'altra. Un aspetto assolutamente importante per la completezza di un individuo.
"Le persone non comunicano più. C'è un mondo di gente che vive con l' I phone, anche a tavola, in compagnia, non comunica, ma chatta, scrive sms, parla al telefono, ignorando chi ha vicino. Io cerco il contatto diretto, il vis a vis, anche con i miei fornitori, di tanto in tanto, prendo l 'auto e mi reco sul posto, faccio la spesa personalmente, chiacchiero, scambio impressioni, ascolto..."
La storica Trattoria Masuelli, che ha ospitato la prima riunione dello Slowfood (fondato dal noto Carlin Petrin) e la rivista "La gola", è un luogo dove si può trovare la tradizione, la cucina classica, ma "differente ", così riferiscono i clienti, in cui si può gustare la pasta e fagioli, l' osso buco, la panna cotta allo zafferano, il classico risotto alla milanese, il bunet, la pasta fatta in casa, piatti che Max presenta anche durante eventi particolari in cui viene invitato, come in Brasile, ad ottobre 2016, a San Paolo, nella "5 settimana della cucina regionale italiana" o in quello più recente, appena concluso, a Pollenzo, all'Università della gastronomia, in cui è stato invitato per cucinare i piatti regionali alle "Tavole Accademiche".
Lo chef Masuelli è un cuoco che ha sempre seguito con attenzione il grande Marchesi, da cui ha lavorato quand'era ragazzo e da cui sono passati grandi nomi oggi conosciuti grazie principalmente ai format tV, come il Re Cracco, Davide Oldani, Ernst Knam.
E' un professionista pieno di sorprese, che vi riserviamo nella seconda parte dell'intervista. Non mancate l'appuntamento
Wilma Zanelli