Un giovane dalla folta capigliatura, occhi profondi e espressivi benché la figura non accenni ad alcun movimento. La direzione dello sguardo è diretta fuori dal quadro e appena sollevata dal cartiglio che tiene tra le mani.
È il dipinto " Ritratto di Musico " di Leonardo da Vinci, uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, che incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo a forme d' espressione più disparate: dall'arte alla conoscenza. Di lui s'è già detto molto, fu architetto e scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista e inventore. Morì nel 1519 e da allora fu considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.
Questo personaggio, con le sue invenzioni e i suoi studi, continua a sorprendere, ma forse di lui, non tutto è stato svelato, tanto che è ancora oggetto di studio e rivelazioni.
E proprio di questo vorremmo parlare e della ricerca del professor Giseppe Petix, studioso Leonardiano.
Il 19 maggio ad Agrigento all' "Accademia di Belle Arti di Michelangelo", per la prima volta in diretta assoluta mondiale, s' è tenuta la conferenza presieduta dal professor Nuccio Mula, docente dell'Accademia ed esperto in fenomenologia dell'immagine.
Il convegno s'è aperto con un pensiero del grande Leonardo: " La pittura non muore immediatamente dopo la sua creazione, come la musica, ma lungo tempo darà testimonianza dell' ignoranza tua." ed è proseguito concentrandosi sull'esamina del cartiglio tenuto tra le mani del giovane Musico.
Ciò che ne emerge dallo studio è per certi versi affascinante e curioso: le note lette da destra verso sinistra hanno un nome ben preciso e compongono una frase, sembrano scritte su un pentagramma. A sinistra le note hanno una sequenza discendente, a destra disordinata che lo studioso collega ai due emisferi del cervello: la parte sinistra razionale ed ordinata, quella destra caotica e creativa.
Anche l ' interpretazione delle note incuriosisce i partecipanti, come i simboli e le immagini di questo cartiglio che compongono la frase celata tra le note misteriose: "Re Fammi Lagnar, Sol L' Amor Mi Fa Sollazzar".
Parole che possono essere ricondotte a Franchino Gaffurio, un teorico musicale e compositore Italiano.
Il professor Petix, accosta anche la frase ad un Salmo in cui si parla di Davide condottiero ed amante della musica.
" I segreti dell'arte vanno interpretati con l'occhio dell'amore , l'amore che continua nel tempo. "
Così conclude il professor Petix, la diretta mondiale, la cui atmosfera s'è resa ancor più intrigante, dalla presenza insolita di un piccolo pennuto che indisturbato svolazzava nella sala e attorno alla gigantesca immagine del " Ritratto di Musico "sul display.
Qualcuno chiosò: "Sarà lo spirito geniale di Leonardo che invia la sua approvazione?"
Mariella Buono corrispondente Made in Sicily
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