Perchè scegliere una crociera? Ne parliamo col comandante della Costa Victoria, Gianfranco La Fauci.
"Noi offriamo un prodotto croceristico molto interessante per il cliente che arriva con la valigia, la sistema in un armadio, s' ambienta nella cabina che ogni giorno è in un posto diverso, una città diversa. Ed il bello è che durante il viaggio può godere dei piaceri della nave, stare sul mare, cenare guardando il mare. I nostri servizi si devono adattare a diverse nazionalità europee ed extraeuropee e far divertire, soddisfare le aspettative dei viaggiatori, trovare un equilibrio di gusti in un ambiente così particolare. Per noi è una sfida. Parliamo ad esempio di musica durante una festa: lo spagnolo ama la musica dai toni forti, il tedesco il soft."
"E l'Italiano è il più difficile?"
"No, l'italiano ha uno spirito d' adattamento molto più alto d' altri popoli. Ovviamente non possiamo ragionare per stereotipi, perchè gli esigenti possono appartenere ad ogni nazionalità. Ci sono quelli che pretendono molto perchè sono abituati a vivere in un certo modo, è l'abitudine che viene dalla vita quotidiana, mentre ci sono altre persone che vengono sulla nave per divertirsi, perchè è il loro periodo di vacanza, magari l'unica settimana dell'anno e alla fine si divertiranno, a prescindere. Quando si è a bordo, c'è un elemento incontrollabile che influenza tantissimo: il meteo. L'umore della gente viene, quindi, trasferito proprio dal tempo. Può capitare che durante una crociera la nave si muova un po' e chi non è abituato, può risentirne e non riesce a godersi appieno, nei giorni di navigazione, tutto con ciò che offriamo: attività, show, competizioni..."
Il mare è sicuramente la motivazione primaria che ha spinto il Comandante ad intraprendere la carriera e poi gl' imprinting che influenzano inevitabilmente, le scelte di ognuno: figlio d'arte(anche il babbo lavorava sulle navi), così come altri famigliari, isolano, quando scende a terra vive in una casa a pochi metri dalla spaiggia, sullo stretto di Messina. Inizia da piccolo ad avvicinarsi a ciò che diventerà il suo lavoro, naviga per altri dipartimenti e poi sceglie il settore croceristico, più affine alle sue visioni, al suo stile di vivere e lavorare.
"Inizio nel 1999, dopo aver superato una selezione, nel 2014 divento Comandante e da qui non mi sono più allontanato.".
Ma lei è mai stato un crocerista in vacanza?
" No, ma è una cosa che mi prefiggo di fare presto. Mi piacerebbe vivere una crociera stando dall'altra parte, avendo la visione del viaggiatore. Ovviamente lo farò in incognito, su un ambiente dove non mi conoscono (perchè per il ruolo che rivesto inevitabilmente potrei ricevere un occhio di riguardo in più). Sono curioso di capire come si vive, cosa si prova. E' tra le cose che voglio fare anche per arricchire la mia cultura professionale".
Parliamo invece d' occupazione giovanile. Oggi come vengono reclutati i giovani?
"Noi ci affidiamo all 'Accademia del Mare, che forma gli Allievi Ufficiali. I più bravi vengono inviati nelle varie Compagnie, tra cui Costa e con noi possono iniziare la loro carriera. Dopo i primi due anni di Accademia conseguono il patentino, la prima licenza, successivamente tornano da noi e vengono reclutati come Terzo Ufficiale sino a diventare direttore di macchina o Comandante. "Questo è un lavoro duro. Non è facile restare in mare per 6 mesi, lasciando ogni volta gli affetti, le cose più care... Questo è un mestiere che va fatto se si ha la passione del mare. Se fatto solo per soldi non funziona. Quando io ho iniziato me lo immaginavo in un certo modo e debbo dire che è addirittura meglio di quanto pensassi. Per me è sempre un piacere stare a bordo e il rammarico di lasciare la mia casa, è compensato dal fatto che ho un mestiere, a mio parere, stupendo. Si gira il mondo, lavorando. Viaggiare arricchisce la mente, ci si confronta con diverse nazionalità, ogni settimana salgono a bordo 2200 persone con cui possiamo avere uno scambio di vedute, di pensieri".
Viaggiare arricchisce la mente, apre le visioni sul mondo, ma anche sulla vita e su ogni aspetto del proprio io. E' risaputo. E non è difficile accorgersi di ciò quando siamo a cospetto di qualcuno che ha viaggiato, si è spostato rispetto a chi è rimasto stanziale, con lo sguardo rivolto al proprio piccolo orticello, ai propri confini mentali. E' un pensiero condiviso anche dal Comandante:
" Si percepisce tantissimo chi è rimasto fermo nella propria città, perchè magari ha fatto altre scelte professionali o di vita. Una cosa che consiglio a tutti i giovani è quella di fare un'esperienza sulle navi, almeno passarci un certo periodo, subito dopo gli studi. Tra quelli che lo fanno, molti poi finiscono per restarci. Ma può esser utile per tutti: vedere un po' il mondo, lavorare mettendo un po' di soldi da parte per il futuro, fare un lavoro che diventa poi stile di vita."
Gianfranco La Fauci, il giovane Comandante della Costa Victoria, che di anni ne ha 39, prosegue fluido e veloce come il mare che ci accompagna, raccontando ancora un aspetto interessante del lavoro su nave da crociera, lo stesso condiviso dai lavoratori del settore turistico alberghiero in località aperte stagionalmente.
"Le vacanze. Nel nostro contratto che varia dai 2 ai 9 mesi, in cui non abbiamo il week-end libero o altro, si radunano i giorni di ferie in un unico blocco. Quindi possiamo avere 2 mesi all'anno di riposo e godere veramente la vita a terra".
La nostra gradevole conversazione è giunta quasi al termine.
Resterei ancora con piacere in quell'ufficio che offre uno sguardo aperto sul mare, di cui si sente il profumo, persino l'umore, ma gl'impegni del Comandante sono tanti come gli 800 membri d'equipaggio, tutti elementi indispensabili di un' orchestra che ha bisogno di un bravo direttore che la diriga.
Un giovane allievo entra portando dei carteggi da sottoscrivere.
Nel breve scambio di battute, anche in lui emerge l' amore per il mare, l'immenso universo blu che ci culla e ci trasporta, elemento sempre protagonista, vivo ed onnipresente.
Mentre il Comandante scorre i documenti, io caccio dalla mente alcune domande impegnative che vorrei approndire: le convenzioni internazionali riguardanti la sicurezza, la vita umana in mare, i migranti e la salvaguardia dell’ambiente marino.
Le affronteremo un'altra volta. Basta sapere che per un Comandante che deve garantire massimo confort e divertimento ai suoi ospiti, le emergenze in mare vanno gestite, anticipate per prevenirle, evitando quindi che nascano. Il Comandante è sempre presente, le condizioni meteo sono costantemente monitorate e in caso di gravità ricorda il Comandante : " Io devo esser l' ultimo a lasciare la nave".
Venti di bonaccia - Wilma Zanelli
Intervista al comandante Gianfranco La Fauci (IIparte