Intervista ad Alberto Abruzzini manager di grande apertura verso il mondo, ottimista, con un punto fermo: la qualità firmata Italy.
My Cruise Experience fa tappa in un ufficio prestigioso della Costa Victoria: quello di Abruzzini, Hotel Director . Uomo,che come un allenatore di calcio sovrasta e dirige, 830 persone suddivise poi in tanti settori. Sala, pranzo, cucina, housekeeping, escursioni, intrattenimento, informazione e amministrazione.
"In Costa sono arrivato nel 2005, giungendo da un' esperienza di terra, dove avevo diretto un'azienda di catering per 12 anni. Prima ancora m'ero formato sulle navi, raggiungendo già il massimo della carriera."
Il director parla con estrema semplicità di questo suo ruolo, quasi con modestia, eppure, basterebbe prender un po' di informazioni per comprendere che il ruolo di un Hotel Director nella compagnia, è di grande rilevanza. Guida una delle più grandi sezioni a bordo di una nave passeggeri, cioè quella alberghiera, che conta circa il 75% dell'equipaggio. L'Hotel Director è l'ufficiale superiore responsabile di tutto il settore logistico, di quello alberghiero, nonché del coordinamento e dell'organizzazione di tutto il personale d'albergo (camera, cucina e bar), dei servizi di ristorazione, delle cabine dove alloggiano passeggeri o componenti dell'equipaggio, l'intrattenimento a bordo, amministrazione, accoglienza dei passeggeri e di tutta la gestione finanziaria.
Una persona molto attenta anche ai piccoli dettagli, come la lettera di benvenuto in cabina intestata all'ospite, il cesto di frutta o la presenza dell'aiuto housekeeper di riferimento, pronto a soddisfare ogni esigenza.
Con Abruzzini parliamo del lavoro su nave da crociera e, se, in base alla sua lunga esperienza, è adatto a tutti i giovani. Tocchiamo anche un argomento di grande attualità: il razzismo, confronto con razze, termine abolito, anche se le razze permangono e sono diverse. Esattamente come per il regno animale.
"Alla base di un lavoro in nave, c'è anche la passione per il mare, per i viaggi. Ma questo non è difficle per un giovane. Quale giovane non vuole viaggiare?" Si chiede Abruzzini. " Ai ragazzi italiani che hanno il desiderio di ampliare un po' i propri orizzonti, conoscendo altre culture, razze diverse e hanno la passione per la cucina, consiglierei di intraprendere la carriera di cucina. Questo e' un ambiente che piace perchè deve dare una certa qualità, si lavora a livelli abbastanza alti, non ci si può permettere di essere disorganizzati, approssimativi. Tutto deve funzionare nei tempi e nelle modalità giuste. Non è difficile ambientarsi sulla nave. L'ambiente è bello, la gente è abituata al sistema multirazziale. Indiani, filippini, indonesiani, stanno insieme con molta gioia e questa è una bellissima cosa. Il bello di quest'azienda è di favorire gl'incastri e non c'è nessun sentimento o sensazione di razzismo. Il sacrificio più forte da affrontare è, invece la lontananza dagli affetti e questo gioca un ruolo molto importante, anche se oggi è più facile tenere i contatti con la famiglia, grazie alla tecnologia."
Allargare i propri orizzonti, conoscere gente diversa. Questo è un leit motif che si muove a bordo delle navi, con la stessa velocità con cui il mare conduce da un porto all'altro. Perchè muoversi, ripeteremo sempre, arrichisce, cambia, trasforma, forse rende anche migliori, ma intanto istruisce, informa perchè scrittori a parte, la cui immaginazione è motore creativo potente quanto l’esperienza (basti pensare a Emilio Salgari, inventore di personaggi come Sandokan che, a differenza dei suoi eroi, viveva giornate cupe e ripetitive ma descriveva luoghi lussureggianti e bellissimi senza muoversi da casa propria), noi siamo quello che viviamo.
"A parte la vastità della gastronomia, il prestigio della cucina italiana nel mondo, io sono convinto che i cuochi, come i tenori debbano essere italiani. I francesi sono arrivati qualche anno prima di noi al concetto della cucina "visiva". Auguste Escoffier, il grande Chef di fine 800, ad esempio, ha capito prima degli altri che si mangia anche con gli occhi. Oggi anche i ragazzi italiani, che arrivano dalle scuole, sono in grado di preparare delle ricette anche molto belli nell'impiatto. Un piatto bello soddisfa due volte" .
A questo punto la domanda d' obbligo sarebbe parlare di cucina,ma l'Hotel Director m' anticipa e prosegue:
"Io sono un buongustaio ed anche appassionato di cucina. Non so fare tutto, non so fare tanto, ma amo cucinare e quello che faccio mi riesce anche bene. Quando rientro a casa, nei due mesi di vacanza, vado a fare la spesa, cercando prodotti, per poi cucinarli. Mia moglie e mia figlia apprezzano molto".
Parliamo delle sue esperienze passate da giovane ufficiale, cosa ricorda ancor oggi? Due flash uno emozionale ed uno adrenalinico"
"Ho fatto tante rotte, ho visitato parecchie aree del mondo. Quelle che ricordo sempre con grande entusiasmo sono le lunghe rotte in Australia. La crociera più corta durava 14 giorni. Da Sidney verso sud, Nuova Caledonia, Fiji. Lì ci si sente lontano dalla proprie origini. Le Tonga, Samoa.. La natura incontaminata, i mari bellissimi, culture diverse. La sensazione di libertà. Nella mia memoria rimangono tante cose meravigliose. Sidney un paese civile, moderno, una bella gioventù. Lì ci vivrei, nonostante la diversità della stagione che là è invertita e ci si trova a Natale col sole. Sidney mi piace molto.
Nel '77 ero giovanissimo, ancora allievo. Sono passati tanti anni, ma lo ricordo. Dovevamo uscire dal porto di Giacarta, era un percorso tortuoso, pieno di relitti fatiscenti in mare, della guerra combattuta l'Indonesia e disgraziatamente facemmo uno squarcio nella chiglia di circa 6 metri. Il comandante fu bravissimo. Ci condusse in una secca e non ci fu bisogno di abbandonare la nave. ".
"Parliamo del futuro... navi e clienti. Che cosa chiedono ancora i crocieristi,oltre a tutto ciò che già offrite?"
"La nostra prossima nave, quella del futuro, sarà la Smeralda. Uscirà a breve, nei primi mesi del 2019. Sarà più grande di queste ultime ammiraglie, tra cui la Fascinosa. Sarà molto moderna, piena di locali tematici... Il turismo ha allargato i propri confini del business. La crociera trent'anni fa era una vacanza costosa, d'elite, per pochi, oggi, per fortuna, è accessibile a tutti. Uno può scegliersi di stancarsi o di riposare.
C'è di tutto, intrattenimento, tanti tipi di cucina. La nostra clientela internazionale è la parte più difficile del lavoro. Trovare un prodotto apprezzato mediamente da culture diverse.
Ma la cucina italiana è apprezzata da tutti. "
Wilma Zanelli