E' una sorpresa trovare, mentre si va per compere alla ricerca di un po' di pane, un panificio che regala pillole di educazione alimentare.
E' bello scoprire queste iniziative anche nelle piccole città di provincia, lontano da mete turistiche, dove il bacino della clientela è composto dagli stessi abitanti cittadini o meglio del quartiere.
Parliamo di Pinerolo, città che si trova tra Sestriere, nota stazione invernale e Torino, il capoluogo. Proprio a Pinerolo, ho trovato una panificio pasticceria, direi di nuova generazione, o meglio con un'impostazione molto attuale, quasi trendy, che mi ricorda un panificio di Milano e uno di Praga.
Un panificio che tra tanti sapori dolci salati, offre ai propri clienti un'opportunità: quella di conoscere ingredienti diversi, lavorazioni e nuove farine, che nuove non sono, anzi sono elementi di cui si ha traccia antica.
Parliamo ad esempio del timilia, o grano marzuolo, che ha mille denominazioni come tumminia, trimminia, tummulia, riminia.
Già conoscevo questo pane a pasta dura di colore scuro, apprezzato per la sua grande digeribilità e capace di durare molti giorni, però sono stata contenta del taste offerto da Chiara, la giovane commessa, che me lo ha proposto.
Questo è un modo semplice, ma efficace, per fare informazione, educazione alimentare, poichè il panificio pasticceria che cito volentieri, "Pan Bianch" offre uno stimolo a sapere qualcosa di più su ciò che si mangia. Uno stimolo che porta, una volta tornati a casa, a documentarsi un po'di più.
Il timilia è di una specie di grano estivo che matura in tre mesi, coltivato nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani, oggi anche nell'entroterra siciliano. Con questo grano si prepara il pane nero di Castelvetrano. Era molto diffuso in Sicilia prima della seconda guerra mondiale e noto già nell'antica Grecia. Persino il grande W. Goethe lo citò in un suo scritto.
Bella questa ricerca d 'ingredienti e di farine. Il punto di forza di un'attività, direbbero gl'intenditori.