Langhe: colline tappezzate di vigneti avvolti nella nebbia. Da qui parte la produzione vinicola italiana, riconosciuta tra le zone migliori dell' 'enologia mondiale.
Vini di grande pregio e vitigini di livello molto alto.
Il nebbiolo è il vitigno langarolo che domina incontrastato e poi quello della barbera, (il più coltivato in Piemonte), dolcetto e freisa, chardonnay, arneis, favorita e moscato.
Ma come si degusta un vino? Per descrivere la caratteristica del vino, bisogna fare 3 esami: quello visivo, l'olfattivo e il gustativo. L'armonia è il quarto esame e consiste proprio in una sintesi finale della degustazione, cercando di capire se la bevanda è nel suo momento migliore o se il vino ha perso il suo maggior pregio.
Gli esami andrebbero fatti in una stanza con pareti bianche, illuminata da luci non colorate, in un luogo silenzioso che permette la concentrazione, privo di odori.
Anche il degustatore non dovrebbe avere addosso profumi infensi, e non si dovrebbe mangiare, bere e fumare. Vini bianchi, rossi maturi e vini da dessert, sarebbe l'ordine ideale per capire appieno i sapori.
Anche la temperatura di servizio del vino è importante, ad esempio le basse temperature mettono in risalto la tannicità dei rossi e smorzano la dolcezza dei vini da dessert.
Il bicchiere ufficiale da degustazione è il calice I.S.O, con misure codificate, in vetro o cristallo trasparente, incolore e senza sfacettature.
Per esaminare il colore del vino inclinate il bicchiere, tenendolo per lo stelo, guardandolo su uno sfondo bianco.
Andrea Busso.