Dark tourism delle tragedie ed i turisti che scattano selfie      Week end #Pistoia - Sorseggialibri - Evento - degusta       Cari ucraini - #Zelensky 3 giugno 25 - #Sumy      Crema di #peperoni #ricettegustoitaliano      #zelenskyy #trump #telefonata #fineaquestaguerra      Attacco missilistico a Kiev #Zelensky onora le 12 vittime      Strage nel centro di Sumy - Domenica delle Palme      Luxury food and job la trovi anche su You tube. Iscriviti.      Raro miele di #asfodelo anche per chi non ama il miele      #Quattrozampeinfiera #roma #padova #napoli #torino      
loading



Come birilli in un bowling - Riflessioni sul romanzo - La violinista ucraina


Le riflessioni che ci suggerisce il romanzo della cara Mariella Buono, sono molto più autentiche di quelle che arrivano dall’alto, da un pulpito, da uno scranno di un seggio dottorale o da uno studio Tv accessoriato da claque sostenitrici.

La mia riflessione, attraverso il romanzo: “La violinista ucraina” entra nella routine delle piccole cose, necessità quotidiane che alla fine, vincono sui principi dei bei ragionamenti, spesso avulsi dalla realtà, creati da leoni da tastiera, che si trovano a migliaia di chilometri dalla “nazione dei girasoli”.

La mia riflessione parte con alcune valigie piene di oggetti personali, masserizie ed ottimismo carico di forza, affrontando i 2800 chilometri che separano Torino da Kharkiv, ( 3800 invece da Caltanisetta) per arrivare, dopo 3 giorni di viaggio, tra pullman e treni i cui orari devono assolutamente rispettare il fermo del coprifuoco (in vigore dal 24 febbraio 2022).

Percorre a piedi strade, dove le persone sono immerse nei propri drammi familiari: figli al fronte, famiglie separate anche da conflitti interni: consanguinei che vivono ad una decina di chilometri oltre il confine, quindi in Russia, altri di qua, che per forza di cose, loro malgrado oggi sono nemici e prima erano fratelli dello stesso padre.

Amici che di là stanno facendo la fame e che non si possono aiutare, ma che oggi, la guerra, ti porta anche a vederli come nemici, perché da là arrivano i droni che forse distruggeranno la tua casa o ti toglieranno la vita, perché in guerra si è come birilli in un bowling.

Vedo giovani coppie a cui la guerra di Putin ha ucciso anche il matrimonio, perchè la paura fa novanta, logora la psiche ed il dolore non sempre si affronta con saggezza.
Vedo povere babuska che trovano nella “raccolta differenziata” motivo di piccoli guadagni, di fronte ad una misera pensione sussidio (perché la dissoluzione del vecchio regime comunista s’è portato anche via quella) e uomini che hanno il viso segnato dall’alcool e dalle notti insonni, dentro stanze buie.

Vedo ogni giorno l’organizzazione familiare e lavorativa che tiene conto dell’interruzione elettrica, gente malferma sulle gambe che deve salire a piedi i 10 piani di scale perché l’ascensore è spento e sento il cellulare che suona per avvisare di un “Raid russo”. Questo da quasi milletrecento giorni, milletrecento notti, quasi tre anni e mezzo di vita sprecata per le manie di un dittatore.

Ogni giorno in Ucraina raccolgo gesti di grande solidarietà delle persone comuni, nei confronti di altre in difficoltà e questa umanità di chi si priva di qualcosa di proprio per uno sconosciuto, mi commuove, mi colpisce d’emozione e certe frasi lette o pronunciate nella “grande Europa” sul denaro speso per le armi in Ucraina, mi porta a reazioni di forza e rabbia inattesa.

Ogni giorno in Italia c’è qualcuno che si sente in diritto di giudicare l’ Ucraina, dove le radici sovietiche sono ancora visibili, dove il suo popolo da 34 anni faticosamente sta cercando di ridurre i danni di quel regime, la dipendenza da quel passato, instaurando una Democrazia.

Come pensate di criticare un popolo che è andato al fronte a combattere con le armi o che lotta comunque altre battaglie da civile, da patriota?

Vorrei chiedere ai commentatori Social, che citano la nostra Costituzione “che ripudia la guerra”, se domani l’Italia fosse invasa, per manie di grandezza da qualche nostro confinante, come pensereste di difendere la vostra terra? Con un mazzo di rose? Un invito a cena? Oppure la vostra illuminata mentalità vi suggerisce che l’invasore terrebbe conto di quanto scritto nella nostra Costituzione?

Vorrei sapere, da chi si sente distrutto per la morte naturale di un criceto, come saprebbe affrontare oggi un’ invasione e resistere per anni, cercando di vedere la normalità, in un paese dove, da milletrecento notti, la normalità non c’è?

Vorrei, se mi è concesso, saperlo dai luminari che credono nella società senza classi e l’ abolizione della proprietà privata.

Queste sono riflessioni, che il romanzo di Mariella, mi ha permesso di palesare e che da milletrecento notti, affollano i miei pensieri, che non sono giudicanti, né guerrafondai o belligeranti, ma di grande affetto e protezione per il popolo ucraino e per la sua dignità, per la forza che dimostra nel continuare a lavorare, a guardare al futuro, a non perdersi, a sperare.

La copertina del libro di Mariella, risveglia in me pensieri di dolore, come quello del giovane di Kherson, dipendente d’hotel, che estrae dalla tasca una foto ed indicando un pugno di cenere, dice: “ Era la casa dei miei genitori” anche se non oso chiedergli dove siano finiti mamma e papà.

Questa invasione lascerà solchi profondi nell’animo di chi l’ha vissuto e ci vorranno 3 generazioni o forse più, per superare le lacerazioni e la divisione, i confini nazionali tra Ucraina e Russia e le invisibili frontiere del cuore e della mente.

Al popolo russo auguro una svolta, un risveglio, un cambiamento profondo verso la libertà. Cambiamento che può solo maturare da dentro, dall’animo. Solo quel giorno darà un senso alle vittime, ai sacrifici, al dolore.

Al popolo ucraino a gran voce dico: “Slava Ukraini, heroyam slava!”.

A Mariella Buono dico: “Grazie per le tue battaglie civili e per la tua intelligenza. Speriamo un giorno di poterne parlare a Kiev, a Sumy in un clima di libertà dall’invasore”.
                                                                                                                                       Wilma Zanelli



контакт - Contattaci

Адрес, номер дома, город - провинция
Indirizzo, numero civico, citta - provincia
Your Message Has Been Sent! Thank you for contacting us.
Top