Sauro nasce in Umbria, si diploma alla Scuola di Ospitalità di Assisi e successivamente inizia esperienze professionali di grande respiro anche presso note catene alberghiere internazionali come lo Sheraton.
Nel 1994 vola in Brasile approdando alla direzione della cucina del "Bar des Arts". Qualche anno dopo, nel 1997 diventa titolare con la moglie, Rita, del Friccò Ristorante di San Paolo.
Fortemente impegnato nella divulgazione della "cultura del cibo", partecipa a programmi televisivi e pur vivendo da vent'anni in Brasile, continua a sentire molto vicina la sua terra d'origine. Cucina italiana, prodotto italiano è argomento principe durante i suoi interventi televisivi o giornalistici.
Attento osservatore dei tempi che cambiano velocemente, fa in modo di cavalcare mode, novità aggiungendo idee nuove nel suo commercio.
Personaggio talentuoso, chef multitasking , è un professionista dalle mille doti: pasticcere, panettiere, salumiere ma sopratutto imprenditore, con le capacità di mantenere un buon equilibrio tra qualità e business che facile comprendere, hanno un approccio diverso tra clientela italiana e brasiliana.
E proprio a Sauro chiediamo la differenza di questo rapporto: "Il Brasile è molto vasto, difficile generalizzare, tuttavia, il miglioramento nella cultura del cibo è lento sulla gastronomia e sul palato. Ci sono persone che hanno opizioni "forzate", soffrono di alcune distorsioni e fanno difficoltà ad assaggiare novità gastronomiche. Molto è legato al peso che ha la comunicazione nel presentare o parlare di un prodotto o di un piatto."
Quest'anno in cui si festeggia il ventesimo anniversario del Friccò, il Patron Sauro Scarabotta esprime un desiderio: " Ho un sogno che è quasi utopia: le grandi aziende italiane, i nomi noti a tutti, dovrebbero imparare a fare rete. Solo successivamente differenziarsi coi marchi.
Prendiamo ad esempio la pasta italiana. Non ha rivali al mondo, ma nonostante ciò le grandi aziende italiane, vedono il mercato straniero in concorrenza. SE facessero rete, riuscirebbero ad esportare 5-6 volte in più."
Una mini lezione di economia applicata che non dovrebbe cadere nel vuoto, un pensiero che Scarabotta imprenditore ha anche nei confronti del suo entourage:
" Stiamo pianificando dei progetti per offrire ai nostri dipendenti più anziani possibilità di crescere professionalmente. In quanto ai clienti, ci auguriamo di aver persone sempre più aperte al dialogo, disponibili a conoscere più a fondo il mondo gastronomico e quello legato al settore del vino. Basti pensare alla grande confusione generata intorno alle cantine, che qui in Brasile non hanno la stessa valenza delle cantine in Italia."
Wilma Zanelli (segue la ricetta in Stylist kicken)