Ore 7,00 del 5 marzo 2022. La situazione è quella di ieri, a cui si aggiungono altre 24 ore di stenti. Sumy e le altre cittadine dell' Oblast sono bloccate, in entrata ed uscita da check point russi. Questi sparano a chi vuole scappare dall'inferno. Lo conferma anche Zhyvytsky, il presidente dell' Oblast  Sumy, che, dopo il bombardamento della centrale termoelettrica di Okhtyrka e la necessità di evacuare dalle case gelide, senza elettricità, riscaldamento ed acqua la popolazione civile, non esistono corridoi umanitari. Ciò di cui si parla in Tv, sono solo ipotesi, parole senza un seguito. Al momento non c'è nulla di concreto. Victoria, che vive a Sumy, in un video racconta in lingua italiana, d'aver fatto ore di fila per comprare quel che restava nel negozio di alimentari. La sera suonano le sirene antiaeree e le persone si nascondono come possono. Telecamere interne di un grande magazzino riprendono soldati russi mentre lo stanno saccheggiando. Uscire dall' inferno di Sumy è impossibile. Inoltre non si hanno informazioni sulle condizioni della viabilità fuori dalle città. Nessuno è arrivato sin là, nessuno potrà raggiungerci. Questa è la guerra. 

                                                                                                                                              Wz per Andrea Busso -    

 Le foto sono immagini di repertorio scattate alcune settimane fa.