Si parla spesso del lusso, cercando di delimitarne i confini. Lusso che per molti è ancora ricchezza spesa a favore di un bene materiale. Il gioiello, l'auto super accessoriata, la villa piena di comfort ecc...
Però esiste un nuovo lusso per gli italiani.
È più legato a un’emozione che a un singolo prodotto.
Complice la crisi, anche l'oggetto status symbol come l'abito firmato, il set di valigie tempestato di Swarosky, il resort in cima ad una vetta raggiungibile solo con l'elicottero (esempi all'eccesso) hanno lasciato il posto al consumo di esperienze.
Per cui acquistare un'auto potente è secondario rispetto a poterla usare, magari per una sola ora su un circuito di Formula 1.
E poi c'è il lusso del silenzio, quello del fuoco, del falò su un'isola deserta raggiunta solo dal vostro jacht e comandante privato.
Consumare esperienze, come un calice di vino immersi nell'atmosfera di un convento o nelle segrete di un castello, con la magica narrazione del fantasma che compare ad ogni luna piena, emozioni in quota col proprio trainer che ci fa sentire grandi scalatori per un giorno, il racconto di un piatto attraverso la voce di uno chef di cucina.
Emozioni che raccontiamo ogni giorno attraverso la penna degli inviati speciali di Luxury Food and Job.
Emozioni che sanno scaldare il cuore. Emozioni che fanno business, come prodotti autentici.
Wilma Zanelli